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Un posto... un paese di qualsiasi latitudine, dove le vite scivolano senza senso. Il tempo gioca la sua partita crudele: cancellare tutto e rendere estranei a sé stessi e al proprio passato, e la scrittura diventa luogo e mezzo per salvarsi dalla dimenticanza. I personaggi sono partoriti per una seconda vita. E tutto precipita, nasce e si muove con un ritmo denso e veloce, tragico e leggero insieme. E si annodano i fili spezzati fra microcosmo e storia del Paese. E non c'è posto per la nostalgia o per la retorica dei ricordi impacchettati nella carta buona. Si strappano i veli di una morale ipocrita e di un buonismo bigotto. Al centro la storia di un uomo, dimenticata e condonata. Eterna metafora dell'individuo di fronte al potere, che s'incarni in un sistema o nell'arroganza di chi si sente impunito in una camicia nera. La sfida, il pestaggio di Luigi e il licenziamento. Il processo dal basso. Il confino dietro una finestra a parlare con le nuvole, visitato da immateriali presenze. Un amore diventa il respiro di tutto il romanzo. E salverà per vie imprevedibili e incontrollabili, come può solo l'amore, il protagonista dalla follia.